venerdì 31 agosto 2012

Soluzioni locali per un disordine globale

Una cara persona mi ha consigliato di vedere questo documentario.
Niente di nuovo, ma assolutamente da vedere, perchè certe cose dovrebbero essere ricordate più spesso.
Lo condivido con voi.





Buona visione.

Ale

martedì 7 agosto 2012

Nella nostra cucina non si spreca nulla


Tutto è cominciato ieri con del pane raffermo. Dopo averne ridotto una parte in pangrattato, con l'altro abbiamo deciso che ne avremmo fatto una torta e così l'abbiamo messo in ammollo nel latte di soia per la notte.
Stamattina ci siamo messi a fare la torta di pane. Ma invece di farla come al solito, l'abbiamo rivisitata un po' adattandola a quello che avevamo in casa, in modo da non dover comprare nulla.
Poi il nostro pensiero è stato, visto che il forno era già acceso e ancora caldo, avremmo potuto sfruttarlo per fare anche dei biscotti.
Aperta la dispensa c'era del cocco secco grattugiato che era lì ormai da quest'inverno. Così abbiamo fatto dei biscotti al cocco. Solo che la ricetta prevedeva di usare solo gli albumi. Cosa farne dei tuorli? 
Dopo averci pensato su un po' abbiamo sperimentato dei pancake per merenda, e ci sono piaciuti molto.

A parte la giornata passata in cucina, che visto il tempo uggioso è caduta a pennello, io e i bimbi ci siamo divertiti molto a cucinare insieme.
Ma la cosa che mi ha fatto pensare è che quando si comincia a fare attenzione a non sprecare nessuna risorsa in nostro possesso ci si apre un mondo di possibilità.

Invece di buttare il pane l'ho usato per farne una torta che ho provveduto a dividere in tre parti. Due le ho congelate per quando avremo voglia di torta ma non avremo la voglia di preparacela, mentre l'altra la mangeremo nei prossimi giorni. 
Per non sprecare corrente elettrica inutilmente per riscaldare il forno lo abbiamo usato per cuocere anche dei biscotti. Visto che comunque è un elettrodomestico che consuma molto è sempre meglio usarlo in modo coscienzioso.
Per i biscotti abbiamo usato delle rimanenze che abbiamo trovato in dispensa ormai prossime alla scadenza. In questo modo abbiamo evitato di buttarle fra qualche settimana direttamente nella spazzatura.
La nostra preparazione prevedeva di usare solo gli albumi. I tuorli avrei potuto metterli in frigo da aggiungere a qualche preparazione nei prossimi giorni o congelarli. Ma conoscendomi me ne sarei sicuramente dimenticata e avrei dovuto buttarli. Così ci ho pensato un po' e come prima cosa mi sono venute in mente le crêpe,  ma so che ai miei bimbi non piacciono molto. Poi mi sono venuti in mente i pancake ed è stata una merenda davvero speciale. 

Possiamo diventare molto efficienti in cucina e sprecare davvero molto poco se solo ci si ferma un'attimo a pensare alle implicazioni che le nostre azioni possono avere.

Quindi i risultati raggiunti oggi sono:
  • Abbiamo evitato di buttare via cibo
  • Abbiamo utlizzato in modo efficiente il forno
  • Abbiamo creato pochi rifiuti, in quanto non abbiamo dovuto comprare nulla.
    Il latte di soia era autoprodotto, i gusci delle uova li abbiamo compostati, i sacchetti di farina e zucchero erano di carta e li abbiamo messi nella carta da riciclare, il sacchetto del cocco grattugiato era di plastica che abbiamo messo nella raccolta differenziata
  • Abbiamo mantenuto i nostri standard di decrescita, evitato di comprare torte, biscotti e quant'altro per la merenda
Per oggi siamo stati bravi, ma possiamo ancora migliorare.
Nei prossimi giorni le ricette delle nostre preparazioni di oggi.

Buona settimana.

Ale



mercoledì 25 luglio 2012

Decrescita felice

Oggi voglio condividere con voi un documentario che avevo visto già nel 2009 e che ho ritrovato su youtube l'altra sera. Ci sono alcuni spunti interessanti come base di partenza da poter poi approfondire se si ha voglia.

Buona visione.


lunedì 23 luglio 2012

Ghiaccioli fatti in casa


In estate i miei figli  vivrebbero di ghiaccioli e gelati. Solo che quelli confezionati hanno davvero troppi ingredienti che preferisco evitare se posso. Così nelle ultime settimane ci siamo messi a fare i ghiccioli in casa. Quelli che vanno per la maggiore sono quelli con la frutta.
Per farli è semplicissimo. Scegliamo la frutta che più ci piace (con l'anguria vengono benissimo), la frulliamo, dolcifichiamo con il fruttosio, versiamo negli stampini per i ghiccioli, mettiamo in freezer e nel giro di qualche ora abbiamo i nostri ghiaccioli pronti da mangiare.

Poi ci sono i classici ghiaccioli fatti con lo sciroppo diluito in acqua e congelato.
Noi però invece di usare sciroppi industriali, li facciamo con quello di sambuco fatto da noi.

Un'altra possibilità è quella di fare un'infuso di erbe concentrato, dolcificarlo a piacere e congelarlo. Noi abbiamo provato con melissa e menta che abbiamo raccolto in giardino ed essiccato per farci gli infusi in inverno.

Non contenti delle nostre sperimentazioni abbiamo anche creato una rivisitazione della granita con la frutta.
Versiamo la frutta frullata nei contenitori per il ghiaccio e quando è congelata la togliamo dallo stampo e mettiamo i piccoli ghiaccioli in un sacchetto di plastica. Poi con il batticarne li frantumiamo fino a farli diventare come una granita. Chiaramente più la frutta contiene acqua migliore sarà il risultato. Caso mai si può aggiungere un po' di acqua per rendere più liquido il frullato.


Devo dire che i miei bimbi li apprezzano davvero molto. Forse anche perchè mi aiutano a prepararli e si divertono da matti, soprattutto nella fase con il batticarne.
In questo modo, potendo scegliere gli ingredienti e la loro provenienza, so cosa mangiamo.

Ora non ci resta che provare a fare anche il gelato, proveremo e vi farò sapere.

Buona settimana.


Ale

sabato 14 luglio 2012

Ritorno e decluttering


Dopo più di un mese dall'ultimo post, sono finalmente tornata nel mondo virtuale di internet. Inizialmente è stato un allontanamento voluto, perché siamo stati in vacanza in un posto incantevole e selvaggio di cui vi parlerò in dettaglio prossimamente.
Poi tornata a casa il mio computer ha deciso di prendersi lui una vacanza ed è rimasto senza vita fino a ieri, quando dopo parecchi tentativi quotidiani per oltre due settimane di rianimarlo, ha deciso di rimettersi a funzionare come se niente fosse. Meglio così, ma mi ha fatto penare parecchio, soprattutto perché pensavo già di doverlo mandare a riparare e rimanere senza per chissà quanto ancora.
Comunque devo ammettere che in vacanza non siamo stati proprio bravissimi con i nostri obiettivi di decrescita, e qualche sfizio ce lo siamo tolti, comprando invece di autoprodurre.
C'è anche da dire che non essendo a casa nostra non volevamo essere troppo invadenti con i nostri esperimenti e ci siamo ripromessi di rimediare una volta tornati a casa.
Così è stato e nelle ultime due settimane abbiamo prodotto ghiaccioli, granite, gelati, pizze, focacce,...
Per quel che riguarda il non food invece abbiamo fatto delle piccole lampade ad olio con materiali di riciclo, abbiamo dato libero sfogo alla creatività decorando cornici e specchi con materiali naturali insieme a mia figlia e abbiamo lavorato nell'orto seminando le insalate autunnali che però purtroppo sono state mangiate dalle lumache, così ci toccherà riseminarle.


Ed ora siamo in piena fase decluttering  perché non sappiamo più da che parte girarci con tutta la roba che abbiamo ammassato negli ultimi anni in ogni angolo della nostra casa.
È una settimana che stiamo smistando cose da regalare, da buttare  da scambiare e devo dire che è terapeutico perché liberandoci di cose materiali in qualche modo stiamo facendo spazio anche dentro di noi per nuove esperienze perché ci liberiamo di cose che erano legate al passato e come diceva Ermete Trismegisto:

Come sopra – cosi sotto,
come sotto – cosi sopra.
Come dentro – cosi fuori, 
come fuori – cosi dentro. 
Come nel grande – cosi nel piccolo.

Alla fine tutto é connesso e quindi è un buon esercizio di presa di coscienza e di lasciar andare il vecchio per far posto al nuovo. 
Quindi se anche voi ammassate cose pensando che prima o poi vi potranno servire, forse è giunto il momento di fare un po' di decluttering e dare nuova vita a quegli oggetti donandoli a chi ne ha bisogno o scambiandoli con qualcosa che potrebbe veramente servirvi in questo momento.


Io mi sento già meglio e vi consiglio di provare anche voi al più presto.

Nei prossimi giorni vi renderò partecipi di quello che abbiamo fatto negli ultimi tempi.

A presto.

Ale

sabato 9 giugno 2012

Etichette per bagagli fai da te



Oggi ci siamo ritrovati senza le etichette da attaccare ai bagagli per quando si va in viaggio.
Così ce le siamo costruite con quello che avevamo in casa riciclando alcuni oggetti.

Abbiamo preso un cartone di tetrapak vuoto.


 Ne abbiamo ricavato due pezzi.


 Li abbiamo tagliati a metà per il lungo.


Ne sono uscite quattro strisce. Tre le abbiamo messe da parte per le altre etichette. La rimanente l'abbiamo piegata in tre parti , come illustrato nelle immagini sottostanti.




Da una confezione di spaghetti vuota abbiamo ricavato una tasca trasparente per poter infilare l'etichetta di carta.


Dalla parte in fondo abbiamo ricavato due tasche che abbiamo chiuso sul lato con del nastro adesivo.


 L'abbiamo attaccata con il nastro adesivo nella parte centrale del tetrapak lasciando la parte aperta sulla destra.


 A destra della tasca abbiamo creato un foro con il taglierino per poter attaccare una cordicella.


 In casa avevamo del velcro autocollante e l'abbiamo usato per poter chuidere l'etichetta con l'indirizzo.


Su un foglio riciclato è stato scritto l'indirizzo, che è stato inserito nella tasca trasparente. Con lo spago abbiamo creato la cordina per attaccare l'etichetta alla valigia.


Ed ecco pronto il porta etichetta da viaggio, fatto con materiali di riciclo.
Forse non sarà bellissimo, ma fa il suo dovere e a noi basta così.


Con le tre strisce rimanenti abbiamo creato altre tre etichette da attaccare alla valigia.
Noi abbiamo usato questi materiali perchè erano quelli che avevamo in casa, ma sicuramente possono essere sostituiti con altre cose. Sta solo riuscire ad ingegnarsi con quello che si ha a disposizione.

Tutto questo  è stato fatto perchè siamo in partenza per un posto stupendo, dove andiamo a trovare una persona a noi cara. Di questo posto ve ne parlerò in dettaglio nelle prossime settimane.

Buon week end a tutti.

Alessandra.

lunedì 4 giugno 2012

Settimana 6 - Vestiti usati


Da quando è nata la mia prima figlia 4 anni fa ho cominciato a ricevere vestiti smessi da parenti che avevano le figlie ormai grandi. Allora ero stata ben felice di riceverli, anche perchè odio andare per negozi, e mi toglievano l'incombenza di doverli comprare io.
Quando aspettavo il mio secondo bimbo, sapevo che averei ricevuto i vestiti da parte del cuginetto.
Quindi un'altra volta mi sono salvata dal dover fare shopping neonatale.
Fin qui nulla di strano, direte voi. È vero, ma nel momento in cui si accetta senza nessun problema di far vestire i propri bimbi con abiti usati, si instaura un meccanismo in cui si comincia a ricevere vesititi da tutte le parti.
Nell'ultimo anno abbiamo ricevuto vestiti per bambini, anche da mamme di compagni di asilo e da vicine di casa, sia per la bimba che per il bimbo.
Sarà che per me è una cosa normale mettere vestiti usati, anche perchè io stessa e mio fratello abbiamo portato vestiti usati da piccoli.

Ho cominciato a pensarci su e mi sono accorta che ci sono diversi aspetti positivi in questa cosa:
  1. Spesso le mamme non se la sentono di dare via i vestiti dei loro bimbi, soprattutto se non sanno dove andranno a finire. Dandoli a qualcuno che conoscono però si sentono più tranquille.
    (Dico questo perchè alcuni anni fa dalle nostre parti era passato un servizio in tv su dove vanno a finire gli abiti che si pensa vadano ai poveri ed era saltato fuori un business non indifferente. Per chi volesse saperne di più http://la1.rsi.ch/falo/welcome.cfm?idg=0&ids=956&idc=8722)
  2. Si fa del bene all'ambiente limitando l'acquisto di prodotti nuovi e si presuppone una diminuizione della produzione ed un minor utilizzo di materie prime
  3. Si risparmia in termini economici

A casa nostra quando arriva un nuovo sacco di vestiti è come se fosse Natale. Mia figlia è abbastanza fissata con i vestiti e per lei è fantastico riceverli tutti in una volta. Come dicevo prima, sarà che per noi è normale mettere abiti usati, quindi a lei non importa se non sono nuovi, anzi è ben contenta di sapere che prima erano di questa o quella persona. I vestiti in questo modo diventano qualcosa di speciale perchè hanno già una storia alle spalle. Il fatto di essere vissuti li rende unici.
Sono sempre molto grata ogni volta che ricevo degli abiti usati e la cosa strana è che spesso quando qualcuno mi chiede se sono interessata a dei vestiti per bambini, mi dicono: "sempre se non ti offendi...".
Ma come mi stai regalando qualcosa e mi dovrei anche offendere? Al contrario sono davvero onorata di poter ricevere qualcosa in dono.
Così vengo a sapere che purtroppo c'è ancora molta gente che non metterebbe mai abiti usati ai propri figli perchè la gente potrebbe pensare male.
Sarà che a me non importa niente di quello che pensa la gente, ma proprio non li capisco.

Per quel che mi riguarda anche io ogni tanto ho avuto la fortuna di ricevere vestiti usati in passato, soprattutto da parte di mia nonna o da mia mamma. Ultimamente meno, ma devo dire che comunque non ne compro quasi mai tranne quando non ho più alternative e mi toccherebbe andare in giro nuda. ;)
Quello che compro di solito è la biancheria intima e le scarpe sia per me che per i bimbi.

In futuro comunque mi piacerebbe trovare nuove alternative all'acquisto tradizionale in negozio, magari in qualche mercatino dell'usato o con il baratto. Indagherò e vi farò sapere.




Buona settimana.

Ale



giovedì 31 maggio 2012

Settimana 5 - Stop forzato



Qualcuno si starà chiedendo come mai non mi sono più prefissata nessun obiettivo nelle ultime due settimane.
Gli obiettivi ci sarebbero stati, ma sono stata impossibilitata a seguirli come averei voluto.
Settimana scorsa sono stata messa alla prova attraverso alcuni piccoli malesseri fisici, che mi hanno portato a lavorare più su me stessa che sulla decrescita materiale.
Martedì mi sono rotta il dito indice (niente di grave, solo un po' di fastidio), mentre è ormai da mercoledì (8 giorni) che sono quasi senza voce, dopo aver avuto una forte tosse.
Io quando ho qualche problema fisico lo interpreto sempre come un segnale che il mio inconscio cerca di mandarmi. Di conseguenza per cercare di comprenderne il motivo mi affido a questo libro:
http://it.metamedicina.it/pubblicazioni/libro_metamedicina_ogni_sintomo_un_messaggio

L'approccio della metamedicina alla malattia, è quello che preferisco perchè devi assumerti la responsabilità di ciò che hai.
Quindi è da una settimana buona che sto lavorando su un problema che riguarda l'autorità, dato che tutte e due i miei malesseri riguardano questo punto.
Trovo che sia sorprendente vedere come se ci diamo la possibilità, il nostro sè sa come metterci nella condizione migliore per evolvere e per superare noi stessi giorno dopo giorno. Questo non accade sempre in modo indolore, ma se uno sa prestare la giusta attenzione al messaggio che ci viene mandato e ha il coraggio di affrontarlo, può davvero trarne un insegnamento importante per la sua evoluzione personale.

Detto questo spero che per la prossima settimana riuscirò a portare a termine qualcosa in più, a livello materiale. In questi giorni stiamo sperimentando un'altra ricetta per lo sciroppo di sambuco. Vi farò sapere come è venuto.

Buona giornata.

Ale


martedì 29 maggio 2012

Sciroppo fatato di sambuco


C'era una volta una pianta che cresceva vicino ad una casetta in montagna. Ai rami di quest'albero c'erano attaccati degli ombrellini bianchi fatti di piccoli fiorellini. Il loro profumo era intenso e dolce. Si dice che le fate abitassero al suo interno e che mai nessuno avrebbe dovuto far del male a quella pianta, perchè era il rifugio di questi piccoli esseri. Ogni primavera a coloro che erano buoni di spirito era permesso chiedere alle fate di poter raccogliere gli ombrellini per produrre un dolce nettare da bere nelle assolate giornate estive.

Quest'anno questo compito è toccato alla mia piccola che era tutta entusiasta di poter parlare alle fate.
Così ci siamo cimentate nella produzione non di un semplice sciroppo di sambuco, ma di una pozione fatata al sambuco.

La ricetta di questo sciroppo ce l'ha data una signora che abitava vicino a noi nella vecchia casa. L'altro giorno stavamo facendo una passeggiata nel bosco sopra al paese e abbiamo raccolto qualche fiore di sambuco.
Tornando a casa abbiamo incontrato questa signora che vedendo i fiori ci ha chiesto cosa ne avremmo fatto.
La mia bimba le ha detto che volevamo preparare lo sciroppo di sambuco e lei ci ha dato questa ricetta.


2 litri d'acqua
2 kg di zucchero
20 fiori di sambuco (raccolti preferibilmente lontano da zone inquinate)
4 limoni bio
4dl aceto di mele bio

Portare ad ebollizione l'acqua. Togliere dal fuoco e aggiungere lo zucchero e mescolare bene. Aggiungere l'aceto di  mele. Staccare i gambi più grossi dai fiori e tagliare i limoni a pezzi, e metterli nell'acqua zuccherata.
Lasciare riposare per 2 giorni.
Filtrare prima con un colino e poi una seconda volta con un telo di cotone.
Mettere in una pentola e portare a bollore. Far bollire per 5 minuti. Imbottigliare in bottiglie precedentemente sterilizzate e chiudere ermeticamente.
Conservare in luogo fresco e al buio (noi l'abbiamo messo in cantina).

A noi questa ricetta è piaciuta molto. Gli altri anni lo sciroppo di sambuco lo facevamo solo con i limoni, ma questa variante ci ha sorpreso piacevolmente.

Buona settimana a tutti.

Ale



lunedì 21 maggio 2012

Settimana 3 - Considerazioni - Seguire la corrente


Sono partita ad inizio settimana chiedendomi come poter conciliare autoproduzioni, casa, figli,..., e mi sono subito resa conto che non sarebbe stata un'impresa facile.
Un po' perchè ho sempre mille cose da fare e mi sembra che il tempo scivoli via troppo in fretta. Ma anche perchè con due figli piccoli, non sempre si riesce a mantenere quello che ci si era prefissati. Questa settimana ad esempio ho avuto per casa due piccoli anarchici che non mi hanno aiutato molto nell'impresa.
Ma prendendosi il giusto tempo nel giro di qualche giorno siamo riusciti a risolvere in maniera pacifica questo piccolo colpo di stato.
Comunque ad inizio settimana credevo che con un'organizzazione ferrea sarei riuscita a fare tutto. Ma mi sono resa ben presto conto che gli imprevisti erano molti di più di quelli che pensavo. Più cercavo di mantere ordine e disciplina nelle mie giornate più il caos si impadroniva di me.
Sono stata preda degli eventi perchè cercavo di forzare il normale flusso della vita.
Tutto questo finchè mi è tornato in mente una cosa che avevo letto in un libro un paio di anni fa.
Il libro in questione è "Reality Transurfing, Lo spazio delle varianti" di Vadim Zeland.
Nel sesto capitolo "La corrente delle varianti" nel sottotitolo "Assecondare la corrente" a pagina 212 dice:

"E ora immaginatevi un'altra scena: non opponete resistenza alla corrente, non create vortici superflui e al tempo stesso non siete in balia delle onde, come una barchetta di carta. Vi state intenzionalmente muovendo secondo la corrente e perciò potete scorgere i banchi di sabbia che vi vengono in contro, gli ostacoli, le zone pericolose, e riuscite a mantenere la direzione scelta facendo semplicemente dei movimenti armoniosi. Il timone è nelle vostre mani..."

Questo passaggio mi ha fatto capire che più si cerca di limitare il flusso naturale degli eventi, più ostacoli e problemi si creano.
Così ho cominciato a seguire la corrente delle mie giornate lasciando che gli avventimenti si producano da sè.
Questo non vuole dire che uno si sveglia al mattino e aspetta che le cose accadono, ma avendo in mente cosa si vuole fare della giornta si aspetta il momento propizio per far si che le cose avvengano in maniera naturale.
Può sembrare strano ma d'un tratto le cose cominciano ad andare nel giusto modo e si trova il tempo per tutto.
Alla sera si è comunque stanchi, ma almeno si è soddisfatti di essere riusciti a fare quello che si voleva.

Quindi la mia soluzione allo stress da autoproduzioni, si traduce in:
  1. Avere degli obiettivi chiari
  2. Non forzare gli eventi, ma sapere che le cose accadono da sole al momento giusto
  3. Godersi il naturale flusso della vita che sa come prendersi cura di noi se solo ci permettiamo di seguire il suo ritmo
  4. Siate sempre consapevoli di cosa state facendo
  5. Siate grati in ogni momento per tutto ciò che vi accade
Per alcuni tutto questo potrà suonare strano, ma nella mia vita finchè seguo queste indicazioni funziona.
Poi a volte uno tende a ricascare nei vecchi modelli, ma non ci vuole molto a rimettersi sulla giusta via.

E voi come fate a gestire le vostre vite?

Ale

Torta fragole e rabarbaro


Sabato non ho saputo resistere all'acquisto di due gambi di rabarbaro. Si solito negli anni passati mi era sempre arrivato in dono da qualcuno, ma quest'anno non ancora. Questo mi ha fatto capire che devo assolutamente piantare nell'orto questa pianta che dona alle preparazioni in cucina un tocco unico.
Avevo davvero voglia di fare una torta con le fragole ed il rabarbaro. Così mi sono messa a cercare tra le mie ricette sparse su vari foglietti di carta e mettendone insieme diverse ne è uscita una torta buonissima.



Per uno stampo rotondo da 18cm ø


380gr. fragole e rabarbaro (io ho messo più rabarbaro che fragole)
2 cucchiai di zucchero
3 uova
150 gr zucchero
1 bustina zucchero vanigliato
35gr. mandorle macinate
120 gr farina bianca

Per prima cosa pulite la frutta e tagliatela a pezzetti. Mettetela in una ciotola e cospargete con due cucchiai di zucchero. Rimestate e lasciate da parte per 30 min.
Accendete il forno a 180° C. 
Separate gli albumi dai tuorli e lavorate quest'ultimi e lo zucchero con il frullino elettrico finchè diventano spumosi. Aggiungete lo zucchero vanigliato e le mandorle e mischiate bene. Infine unite la frutta.
A questo punto montate gli albumi a neve e aggiungerli all'impasto a strati con la farina setacciata, mescolando dal basso verso l'alto molto delicatamente per evitare che gli albumi si smontino. Ci vuole un attimo di tempo, ma questo evita di dover usare il lievito chimico per far gonfiare la torta.
Versate il composto in una tortiera precedentemente ingrassata (io uso grasso vegetale, ma volendo potete metterci del burro) e infarinata. Infornate e cuocete per 50 minuti a 180°C.
Attenzione è molto importante che non apriate il forno durante la cottura altrimenti la torta si sgonfierà.
A cottura ultimata per vedere se la torta è cotta infiliate uno stecchetto di legno nel centro della torta, se ne uscirà asciutto sarà pronta.
Lasciate la torta nel forno spento e con lo sportello aperto per 10 minuti. Poi toglietela e lasciatela raffreddare.
Una volta fredda se vi piace potete spolverala con dello zucchero a velo.

Ne esce una torta leggera con i pezzetti di frutta che si sciolgono in bocca.
Non vi resta che farla e gustarla.


Buon inizio di settimana a tutti.

Ale

lunedì 14 maggio 2012

Risultati settimana 2 /Obiettivi settimana 3



Questa settimana mi sono resa conto che ci vuole una riorganizzazione sia mentale che a livello pratico per riuscire a passare ad un'autoproduzione intensiva.
Quindi nella prossima settimana dovrò trovare nuove soluzioni di spazi per poter cimentarmi nei miei esperimenti.
Comunque dei quattro obiettivi che mi ero prefissata ad inizio settimana li abbiamo portati a termine tutti, ma non con i risutltati sperati.
Due cose della lista le ho condivise con voi, mentre le altre due ho preferito rimandare.
Una era la crema alle nocciole e cacao, che non ha passato il test della mia assaggiatrice ufficiale. Secondo la mia bimba sapeva troppo di nocciole ed era troppo poco dolce. Di conseguenza finchè non riusciremo a trovare la giusta combinazione di sapori preferisco evitare di dare ricette.
La seconda cosa era la pizza e la focaccia. La prima purtroppo è stata mangiata prima che io facessi in tempo a fare delle foto. Così rimedierò questa settimana quando la rifarò. Mentre per la focaccia non avevo abbastanza lievito in casa per farla. Ma provvederò a recuperare nei prossimi giorni.

Nel complesso è andata bene, anche se come dicevo all'inizio se non ci si organizza almeno un po' si rischia di non avere più tempo per fare le attività abituali, cadendo in una sorta di stress da autoproduzione.
Dato che mi piacerebbe continuare questa sfida in modo felice, dovrò trovare il modo di far quadrare il tutto.

Ma ora passiamo agli obiettivi per la settimana che è appena cominciata.

  1. Lavori nell'orto - Messa a dimora delle piantine
  2. Sciroppo di fiori di sambuco

Questa settimana preferisco non eccedere con gli obiettivi anche perchè devo ancora rimediare a quelli non portati a termine settimana scorsa.

Quindi vi invito a segurimi per restare aggiornati sugli sviluppi futuri.

Buona settimana a tutti.

Ale

giovedì 10 maggio 2012

Insalata dall'orto


Avete mai comprato il lattughino al supermercato? Io qualche volta sì.
A parte il fatto che spesso non sa di niente e se prendo quello bio costa una cifra, ma la cosa che più mi lascia perplessa è la plastica che viene usata per confezionarlo.
Se vogliamo dare una mano a produrre meno rifiuti non sarebbe male provare a coltivarselo a casa nel proprio giardino a partire dall'inizio della primavera.
Non serve avere grandi spazi a disposizione. Volendo è anche possiblie coltivarlo in vaso su un balcone.
Ma anche con un piccolo pezzo di terra di 1m x1m potrete mangiare lattughino per parecchio tempo, dato che da una sola semina potete raccoglierlo diverse volte se lo tagliate. Poi con più semine scalari potete andare avanti fino ad inizio estate quando comincerà a fare troppo caldo per questo tipo di insalata.
Ma a partire dalla fine dell'estate potrete riseminarlo per avere insalta fino ai primi freddi.
A mio avviso non richiede abilità particolari per tirarlo su, basta concimare un po' il terreno prima di  seminarlo e ricordarsi di bagnarlo.
La natura farà il resto.

 

Personalmente per anticipare i tempi l'anno scorso ho fatto un piccolo investimento ed ho comprato una piccola serretta di 1mq rialzata da terra dove comincio a seminare il lattughino già a febbraio. Questo mi permette di avere da aprile insalata fresca dall'orto ogni giorno fintanto che non è pronta quella seminata in pieno campo. Alternativa sarebbe quella di usare i tunnel plastici direttamente sull'orto.
Per chi invece non ha un'orto, so che è anche possibile coltivarla in cassette sul davanzale interno della finestra avendo ottimi risultati.

L'unica accortezza è quella di fare attenzione alle limacee che sono davvero ghiotte di lattughino o rischiate di vedere spazzato via tutto il vostro raccolto. Io ho provato diversi metodi artigianali per tenerle lontane,senza grande successo,e per il momento mi sono dovuta affidare ad un prodotto biologico che vendono nei negozi specializzati per elimninarle. Mi dispiace un po' per la fine che fanno. Ma l'anno scorso ne avrò catturate centinaia a settimana e le mettevo in un secchiello per poi portarle nel bosco distante circa 200 metri da casa mia. Questo però non gli ha impedito di spazzare via dall'orto una buona parte della verdura che avevo seminato. Quindi ho dovuto fare una scelta poco felice, ma a volte ci tocca.


Come vedete in questo modo evito di aquistare l'insalata che vendono al supermercato e faccio del bene sia all'ambiente, non dovendo smaltire la confezione, sia alla mia famiglia che mangia insalata fresca ogni giorno e sicuramente più sana di quella comprata.

E voi che esperienza avete a riguardo?

Ale






martedì 8 maggio 2012

Yogurt di soia fatto in casa



Da ottobre 2011 ho eliminato dalla mia dieta il latte vaccino a causa di un'allergia alle porteine del latte di mio figlio. Quando aveva due mesi ha cominciato a manifestare diversi sinotmi (malessere generale, diarrea cronica con feci maleodoranti, rigurgiti continui, crampi addominali e gas intestinali) che mi hanno indotta a ricercarne le cause. Dopo svariate ricerche sono arrivata alla conclusione che si trattasse di qualcosa che mangiavo io e che passava nel mio latte. Di conseguenza ogni volta che lo allattavo passava a lui.
Sapendo che gli allergeni più frequenti sono il glutine, il latte, le uova e il pesce, ho iniziato eliminando il latte e il formaggio dalla mia dieta. Mio figlio ha cominciato a stare meglio ma non del tutto. Così ho eliminato qualunque prodotto che contenesse latte. Il mio bimbo ha iniziato a stare bene e quello rare volte che per sbaglio ha mangiato qualcosa che contenesse latte il problema si è sempre ripresentato.
Le soluzioni al problema erano due ho smettere di allattarlo (cosa che non mi sognavo minimamente di fare) e passare ad un latte vegetale per neonati, ho smettere io stessa di usare latte e derivati.
Così da lì ho cominciato a sostiuire il latte vaccino con i "latti" vegetali. Quello di soia è quello che preferisco, anche se ogni tanto uso anche quello di riso.

Tutta questa premessa era per spiegare perchè ho cominciato facendo lo yogurt con il "latte" di soia.
Quello di latte vaccino qualche anno fa avevo già cominciato a farlo poi causa trasloco la yogurtiera era finita in cantina e ce ne eravamo dimenticati.
Comunque la ricetta l'ho provata cercando di ricordare come facevo e sostituendo gli ingredienti con quelli di soia.



Yogurt di soia

5 dl di latte di soia
1 vasetto di yogurt di soia (io ho usato questo)

Per prima cosa tolgo dal frigorifero il vasetto di yogurt. Prendo una pentola capiente e ci verso il latte di soia. Porto ad ebollizione e tolgo dal fuoco la pentola. Lascio raffreddare il latte finchè diventa tiepido (circa 35 gradi C) . Aggiungo il vasetto di yogurt e mescolo bene con una frusta finchè non ci sono più grumi.
 

A questo punto verso nei vasetti di vetro e metto nella yogurtiera. La accendo e li lascio tranquilli al caldo per 12 ore. Lascio raffreddare e metto in frigorifero dove si conservano per una settimana.
Un vasetto lo tengo da parte per fare lo yogurt la volta successiva.

La stessa ricetta può essere usata anche per fare lo yogurt normale, basta sostiutuire gli ingredienti con latte fresco o a lunga conservazione e con un vasetto di yogurt bianco naturale senza aggiunta di zuccheri.
Per gli amanti dello yogurt "normale" al cioccolato o alla vaniglia, presto vi spiegherò passo passo come fare quello denso.

Chi non possedesse la yogurtiera facendo un giro sulla rete ho visto dei tutorial che spiegano come farlo usando un semplice thermos.

Come vedete è semplicissimo. Provateci anche voi e fatemi sapere come è venuto.


A presto.

Ale

lunedì 7 maggio 2012

Settimana 2 - Obiettivi



 Ho deciso che ad inizio settimana farò una lista degli obiettivi che vorrò raggiungere, per poi man mano documentarli e postarli sul blog. In questo modo sarò obliggata a farlo e non rimanderò per qualche futile motivo. Visto che mi è stato insegnato fin da piccola che se si prende un impegno è bene portarlo a termine, trovo ragionevole dedicarmi a questa "sfida" in modo serio.

Questa settimana mi dedicherò pricipalmente alla cucina, quindi:

  • Yogurt fatto in casa (sia di latte vaccino che di "latte" di soia)
  • Crema da spalmare alle nocciole e cacao
  •  Pizza e focaccia
  • Insalata dall'orto

Nei prossimi  giorni vi farò sapere come è andata.
Restate sintonizzati.

Buona settimana.


Ale

domenica 6 maggio 2012

Settimana 1 - Acquisti consapevoli: Risultati ottenuti


È stata una settimana di osservazione consapevole dei nostri acquisti, ma non solo.
Il semplice fatto di dover pensare bene a cosa comprare, ha innescato una reazione a catena su ciò che serve davvero o meno. Ci si rende conto con quante cose inutili si riempiono le nostre vite.
C'è stata una presa di coscienza su un tema che fino ad oggi mi piaceva  filosoficamente, ma che d'un tratto è diventato molto reale nella mia vita.
Come promesso sono andata a fare la spesa settimanle ponendomi queste due domande:

1) Mi serve davvero? O è solo l'abitudine che me lo fa mettere nel carrello?

2) Posso in qualche modo autoprodurmi la stessa cosa?


E mi sono resa conto che si passa dal riempire il carrello a invece non riempirlo affatto o quasi.
Si diventa consapevoli che al giorno d'oggi siamo diventati pigri e ci piace avere tutto pronto, quando in realtà si potrebbe autoprodursi la quasi totalità di ciò che normalmente acquistiamo.
Qualcuno potrà obiettare a quest'ultima affermazione, ma se ci si ritrova nella giusta condizione si può realmente diventare autosufficienti.
Probabilmente non è un passo che si può fare dall'oggi al domani, ma è un processo che viene da sè se si prende coscienza della situazione.

Ma torniamo alla spesa. Sono andata al supermercato e queste sono le cose che mi sono resa conto di poter fare anche a casa:

  • Pane, biscotti e prodotti da forno
  • Pasta
  • Yogurt, formaggio
  • Verdura e frutta
  • Succhi di frutta
  • Prodotti cosmetici
  • Assorbenti
  • Pannolini
  • Sapone
  • Detergenti per pulire
  • ...

Probabilmente ce ne sono ancora altre che mi verrano in mente.
Comunque sono tornata a casa con poco e niente e la reazione di chi mi aspettava non è stata delle migliori.
Si sono chiesti cosa avrebbero mangiato nei prossimi giorni e io ho cominciato a dire che avrei preparato io in casa ogni cosa.
Ma poi pensandoci bene mi sono resa conto che non potevo passare in una sola volta ad autoprodurre tutto.
Così mi sono prefissata che ogni settimana rinuncerò ad acqusitare qualcosa per cominciare a farla io.

Dopotutto non posso pretendere che la mia famiglia possa cambiare così drasticamente da un giorno all'altro. Quindi giorno dopo giorno lasceremo andare il superfluo dalla nostra vita a piccoli passi.

Ogni settimana vi renderò partecipi di cosa abbiamo rinunciato a comprare e di come lo abbiamo autoprodotto se possible o sotituito con qualcosa di altrattanto valido.




Ale





mercoledì 2 maggio 2012

Settimana 1 - Acquisti consapevoli

Come obiettivo di questa settimana ho deciso di andare direttamente alla fonte del problema.
Così cercherò di  ridurre notevolmente gli acquisti settimanali (chi mi conosce sa che comunque non amo fare shopping).
Ma come riuscire a fare la spesa comprando di meno?
Facile bisogna cominciare a comprare in modo consapevole. Quindi quando andrò a fare compere mi dovrò domandare:

1) Mi serve davvero? O è solo l'abitudine che me lo fa mettere nel carrello?

2) Posso in qualche modo autoprodurmi la stessa cosa?

Facciamo un esempio pratico. Entro in negozio e davanti a me c'è il pane.


 Allora mi faccio le domande:

1) Mi serve davvero?
In effetti il pane mi serve, anche se è l'abitudine che me lo fa comprare.

2) Posso in qualche modo autoprodurmi la stessa cosa?
Sì posso farmi il pane in casa. In effetti con un po' di farina, lievito, sale e acqua il pane viene benissimo anche in casa. Se poi comincio a farmi la pasta madre in casa riduco ancora di più i miei acquisti.

È un esempio banale, ma fa capire bene che per ogni cosa in qualche modo possiamo ridurre i nostri acquisti trovando un'alternativa.
Quindi quando andrò a fare la spesa questa settimana cercherò di essere più consapevole di quello che metterò nel carrello e a fine settimana vi dirò come è andata e quali alternative ho trovato per ridurre i miei acquisti.

E voi siete acquirenti consapevoli o meno?
Fatemi sapere.

Ale

lunedì 30 aprile 2012

Giorno 0 - Obiettivo del blog

Questo blog nasce per documentare questo esperimento di decrescita familiare che ormai da qualche tempo mi passava per la mente, ma che non avevo ancora avuto modo di mettere in pratica.
Un po' perchè si hanno sempre mille cose da fare, un po' perchè uno tende a rimandare l'attuazione di certe decisioni nella propria vita.
Ora però non posso più tirarmi indietro e con molto piacere renderò partecipe chi vorrà di questo cambiamento di stile di vita.
Stile di vita che già tende verso questa strada, ma che va a fasi alterne, e in cui troppo spesso si casca nel superfluo.
Così vorrei eliminare dalla vita quel surplus materiale a cui la nostra società ci ha così abituato, per riscoprire ritmi e attvità più in sintonia con la natura e rispettando la madre terra.
Mi porrò degli obiettivi settimanali di decrescita consapevole e vedrò se sarò in grado di metterli in pratica trovando nuovi modi per fare le cose di tutti i giorni.
Trarrò spunto dalla vita quotidiana, da internet, dai consigli della gente che conosco e da chiunque si sente vicino a questi temi.
Strada facendo farò il punto della situazione cercando di capire a che punto sono e dove questa cosa mi sta portando.
Per il resto credo che non mi resti che incominciare e vedere come andrà.

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